Anagrafe Comune di Venezia: emergenza continua
Si è svolto un secondo confronto con l’Amministrazione Comunale sulla situazione dei servizi ai cittadini. La discussione è partita dalla spiegazione di una serie di dati riguardanti l’andamento occupazionale, la formazione del personale, le ore lavorate e le pratiche svolte.
I dati che ci sono stati forniti dimostrano come le criticità che da tempo segnaliamo siano evidenti e non più rinviabili.
In particolare dai dati dell’Amministrazione emerge che:
Il personale dal 2013 al 2018 è in forte calo essendo passato dalle 120 unità alle 113 di oggi. E’ bene ricordare anche che dal 2013 ad oggi sono stati chiusi due presidi ovvero quello della Giudecca e quello di Carpenedo/Bissuola.
Entro la fine dell’anno il calo di personale sarà ancora più evidente passando dalle 113 unità a probabili 105 unità. Già nel 2013 vi erano forti criticità che è evidente oggi sono ancor più gravi a causa della presenza di nuove pratiche, come ad esempio carte di identità elettroniche, divorzi brevi, unioni civili o il testamento biologico e dalla conferma di numerose pratiche rivolte ai cittadini extracomunitari.
Dai dati emerge anche come in termini di ore lavorate questo personale sia assolutamente in linea negli anni dimostrando come le difficoltà che si stanno vivendo non sia certo riferibili a casi di assenteismo.
Risulta a nostro avviso anche evidente come il numero delle pratiche non sia assolutamente in calo e come il trasferimento delle carte di identità da cartacee ad elettroniche possa produrre miglioramenti per la cittadinanza ma un indubbio aggravio delle procedure per i lavoratori.
Questa situazione si conferma per queste ragioni insostenibile e a nostro avviso sta impegnando il personale in turni massacranti ed in continue pressioni da parte dell’utenza che hanno anche determinato, prendendo ad esempio il periodo da gennaio a novembre 2017, l’utilizzo di ben 770 ore di straordinario.
Anche sul piano della formazione del personale in un settore così delicato ed in continuo cambiamento la possibilità da parte del personale di partecipare a corsi è molto ridotta. Andando a valutare le ore di formazione possiamo evidenziare come siano solo 4,32 ore medie a dipendente nel 2017 e 2,19 ore, sino ad oggi, nel 2018.
Il Comune ha confermato anche la volontà di procedere ad una riorganizzazione del servizio in modo da incentivare un funzionamento su appuntamenti piuttosto che una apertura generalizzata degli uffici.
Scelte che da tempo come Cgil avevamo sollecitato e che, se in parte danno una risposta alle carenze organizzative, non determineranno un calo dei carichi di lavoro ma un’auspicabile gestione più efficiente del servizio, le cui ricadute saranno indubbiamente sulla cittadinanza ma i cui effetti sul benessere organizzativo del personale saranno tutti da verificare.
La responsabilità di questa situazione non può che essere della Giunta Comunale che non ha previsto nel documento unico di programmazione alcuna assunzione in questi settori e che, pur essendo in possesso dei dati sulle uscite di personale, ha scelto di fare finta di nulla puntando sui settori cari solo alla propaganda del Sindaco.
Il clima che abbiamo raccolto dai lavoratori è di grande esasperazione per la situazione drammatica che stanno vivendo sia rispetto al carico di lavoro che alle tensioni continue con l’utenza che preme sugli uffici.
L’Amministrazione ha quindi paventato sul piano occupazionale alcune possibili soluzioni, in particolare la possibilità di reperire 1/2 unità entro la fine dell’anno attraverso procedura di stabilizzazione, quindi recuperando precari lasciati a casa, e bandendo una selezione interna di personale.
L’Amministrazione si è detta anche disponibile a definire un progetto specifico per questo settore che dia un incentivo a questi lavoratori rispetto al mantenimento di alcuni standard qualitativi.
Come Cgil siamo convinti che queste soluzioni siano purtroppo inefficaci a partire dal fatto che in questi servizi si svolgono compiti particolarmente delicati e complessi e su cui è necessario avere personale adeguatamente formato. In tutte le analisi fatte sia dalle associazioni di categoria che dalla stessa Amministrazione si evidenzia come siano necessari almeno 6/12 mesi per formare il personale in modo adeguato da poter svolgere autonomamente i compiti che gli sono assegnati.
Per queste ragioni avvisi di reperimento interno, molto difficili da attuare vista la scarsa disponibilità dei dirigenti a “perdere" personale e la scarsa “appetibilità" di quegli uffici per la tensione evidente che si respira, non paiono essere una soluzione efficace seppur siamo lieti che dopo numerose sollecitazioni il Comune abbia compreso che si debba agire senza ulteriori indugi.
Come organizzazione sindacale continuiamo a chiedere:
Rafforzamento immediato del personale con procedure concorsuali riservate a personale per questi settori;
Rafforzamento dei percorsi formativi specifici a partire dai continui cambiamenti normativi e agli ulteriori servizi da dover garantire;
Riduzione del lavoro straordinario e comunque pagamento dello stesso che non può, proprio per le carenze di personale, andare a recupero;
Definizione dell’indennità di condizioni di lavoro;
Revoca della responsabilità del procedimento in assenza di corrispondente qualifica e inquadramento;
Interventi chiari a garanzia della sicurezza del personale e dei servizi anagrafe oltre che alla sorveglianza degli spazi adibiti alla celebrazione dei matrimoni;
Punti informativi, permanenti e non sporadici, che sappiano interfacciarmi con utenza sempre più multietnica.
Per queste ragioni è necessario tornare al confronto con i lavoratori e decidere nelle assemblee le azioni da mettere in campo.
Venezia, 7 settembre 2018.
September 8th, 2018