Anni Azzurri Quarto d'Altino verso lo sciopero
Carenza di personale che porta a carichi di lavoro insostenibili con prolungamenti dell’orario di lavoro ben oltre quanto previsto con frequenti doppi turni. Sono alcune delle criticità presenti nella Casa di Riposo di Anni Azzurri di Quarto d’Altino, del gruppo KOS, che hanno portato la Cgil Funzione Pubblica a dichiarare lo stato di agitazione del personale a cui è seguito un incontro in Prefettura che ha avuto esito negativo.
Oltre alle questioni di organizzazione del lavoro – spiega Samad El Ghanami della Fp Cgil – va ad aggiungersi la questione economica: il contratto nazionale di lavoro è fermo da 10 anni e, nonostante l’impegno del personale a garantire un lavoro di qualità in condizioni impossibili la proprietà non ha alcuna intenzione di riconoscere ai lavoratori una gratifica che vada a premiare la produttività anche a fronte dell’assenza di un nuovo contratto.
Stiamo parlando di stipendi molto bassi, circa 1.000 euro al mese, per i circa 120 lavoratori che svolgono attività su 24 ore.
La vertenza si è spostata in Prefettura, dove però, racconta El Ghanami "la proprietà, Kos, pur mostrando disponibilità di elaborare una proposta relativa agli orari che vada a migliorare l'organizzazione del lavoro e i piani di lavoro da presentare in un prossimo incontro, ha ribadito di non avere alcuna intenzione di erogare un riconoscimento economico ai lavoratori, facendo concludere negativamente l’incontro.
Da un’azienda che nel proprio codice etico riporta che "la gestione dei rapporti di lavoro e di collaborazione si ispira al rispetto dei diritti dei lavoratori e alla piena valorizzazione del loro apporto, nell’ottica di favorirne lo sviluppo e la crescita professionale" ci aspettavamo maggiore apertura.
Come Cgil – conclude il rappresentate sindacale – metteremo in campo tutte le iniziative di mobilitazione necessarie per difendere la dignità dei lavoratori della struttura e siamo pronti a dichiarare lo sciopero.
Oltre alle questioni di organizzazione del lavoro – spiega Samad El Ghanami della Fp Cgil – va ad aggiungersi la questione economica: il contratto nazionale di lavoro è fermo da 10 anni e, nonostante l’impegno del personale a garantire un lavoro di qualità in condizioni impossibili la proprietà non ha alcuna intenzione di riconoscere ai lavoratori una gratifica che vada a premiare la produttività anche a fronte dell’assenza di un nuovo contratto.
Stiamo parlando di stipendi molto bassi, circa 1.000 euro al mese, per i circa 120 lavoratori che svolgono attività su 24 ore.
La vertenza si è spostata in Prefettura, dove però, racconta El Ghanami "la proprietà, Kos, pur mostrando disponibilità di elaborare una proposta relativa agli orari che vada a migliorare l'organizzazione del lavoro e i piani di lavoro da presentare in un prossimo incontro, ha ribadito di non avere alcuna intenzione di erogare un riconoscimento economico ai lavoratori, facendo concludere negativamente l’incontro.
Da un’azienda che nel proprio codice etico riporta che "la gestione dei rapporti di lavoro e di collaborazione si ispira al rispetto dei diritti dei lavoratori e alla piena valorizzazione del loro apporto, nell’ottica di favorirne lo sviluppo e la crescita professionale" ci aspettavamo maggiore apertura.
Come Cgil – conclude il rappresentate sindacale – metteremo in campo tutte le iniziative di mobilitazione necessarie per difendere la dignità dei lavoratori della struttura e siamo pronti a dichiarare lo sciopero.
April 14th, 2019