Arresti in Veneto: istituzioni siano in prima fila per la legalità
È un duro colpo apprendere dell’arresto di un Sindaco per voto di scambio con la criminalità organizzata. È un duro colpo per la politica e anche per l’immagine della pubblica amministrazione che proprio per il suo ruolo centrale che riveste, dovrebbe essere immune da questi episodi facendo leva sulla legalità.
La notizia degli arresti di questi ultimi giorni non sono da additare solamente al risultato delle indagini della Procura di Venezia e Trieste. Sono stati molteplici i richiami degli attivisti e delle associazioni (su tutte "Libera contro le mafie") nonché di scrittori, come Roberto Saviano, per riflettere maggiore attenzione sul fenomeno della criminalità organizzata nel Nordest. L’analisi del procuratore distrettuale di Trieste Carlo Mastelloni, sin dal dicembre 2018, rispecchia queste convinzioni: "Non si tratta più dunque di nuove penetrazioni mafiose nel territorio ma di vere e proprie allocazioni", come se ci fosse un unico filo conduttore tra gli affari di Casal di Principe e Eraclea. "Penso al settore dei rifiuti, al mondo edile e anche al settore gastronomico […]. Queste persone, e il loro clan di riferimento, sono state attratte dall’enorme ricchezza potenziale che si trova in un territorio inesplorato anche perché poco vigilato" continua il procuratore. Cosa ha provocato questo allargamento della nuova generazione mafiosa? I soldi, naturalmente.
Come Fp Cgil invitiamo a distinguere tra i soggetti collusi con gli affari dei casalesi e i lavoratori dell’ente pubblico che garantiscono tutti i giorni un servizio legale e trasparente. Ribadiamo la nostra posizione circa una adeguata assunzione del personale e una corretta formazione per assicurare il ruolo delle istituzioni come presidio di legalità e chiediamo a tutte le istituzioni di essere in prima fila aprendo una battaglia a difesa del nostro territorio e dei valori della legalità.
February 19th, 2019