ASSUNZIONE DEI PRECARI – ANCORA UNA VOLTA SI CONFONDE IL COMUNE CON UMANA
L’Amministrazione Comunale ci ha comunicato che dalla loro ricognizione risultano che vi siano 97 lavoratori con possibili requisiti per la stabilizzazione.
Di questi però l’amministrazione, come affermato dallo stesso Assessore Romor, si intende procedere alla stabilizzazione di solo 37 unità nel 2018. E’ bene ricordare che il cosiddetto decreto Madia permetterebbe di definire il percorso di stabilizzazione nel triennio 2018/2020 e che quindi sulla base di una programmazione pluriennale dare una risposta a tutti i precari oggi lasciati a casa.
E’ bene ricordare che compatibilmente alle risorse di bilancio la circolare attuativa della norma prevede che l’amministrazione può procedere direttamente all’assunzione se si posseggono i requisiti (tutti) art. 20 comma 1 del D.Lgs n.75 del 2017 che sono:
a) il personale deve risultare in servizio, anche per un solo giorno, successivamente alla data del 28/8/2015 (data di entrata in vigore della l.124/2015), presso l’amministrazione che procede all’assunzione;
b) sia stato assunto a tempo determinato attingendo da una graduatoria a tempo determinato/indeterminato riferita a procedura concorsuale-ordinaria, per esami e/o titoli, ovvero prevista da normativa di legge in relazione alle stesse attività svolte come mansioni di area o categoria professionale di appartenenza, anche se la graduatoria è di altra amministrazione pubblica.
c) al 31/12/2017 tre anni nella amministrazione che procede all’assunzione anche non continuativi calcolati negli ultimi 8 anni. (quindi si conta dal 31/12/2017 a ritroso).
L’Amministrazione potrebbe pertanto, partendo dall’assunzione di quelli in servizio all’entrata in vigore del decreto, definire il percorso per la stabilizzazione sulla base delle categorie professionali e dell’anzianità di servizio presso l’Amministrazione sino ad arrivare al compimento del triennio con la stabilizzazione di tutti gli aventi diritto.
Invece è intenzione del Comune di Venezia dare risposta a meno di un terzo dei lavoratori dato che ve ne erano circa 119 di cui 97 con i criteri per essere stabilizzati senza ulteriori concorsi.
Questa scelta già sbagliata è ulteriormente aggravata dalla volontà dell’Amministrazione di procedere a definire una graduatoria che non preveda solo criteri oggettivi ma anche un fantomatico colloquio. Come Cgil non possiamo che ritenere grave che si inventino colloqui per definire graduatorie che parrebbero essere fatte per verificare la coerenze con questa Amministrazione più che per professionalità e competenze.
Avevamo già assistito nel 2015 ai colloqui per il personale educativo fatti direttamente dall’Assessore Romor e ci troviamo di nuovo di fronte a selezioni che non ci pare servano a premiare il merito.
Dobbiamo anche ricordare i vergognosi questionari del 2015 che hanno interessato il personale precario e che sono risultati essere stati delle vere e proprie schedature modello Umana.
Quei questionari erano in palese violazione dall’art. 8 della legge 300/70 nella parte in cui rappresenta un’indagine sui fatti “non rilevanti ai fini della valutazione dell’attitudine professionale del lavoratore". In particolare quanto richiesto nell’ambito dell’autovalutazione poteva sottintendere ad una valutazione psicologica che, se non oggetto di adeguato confronto con l’estensore, oggi potrebbe essere foriera di discriminazioni in ipotesi di future assunzioni. In quella vergognosa schedatura si arrivava a chiedere in quale scuola andassero i figli, quali giochi facessero i lavoratori e quali sport praticassero.
Altro elemento molto discutibile per un’amministrazione che parla sempre di merito è che non verranno prese in considerazione e valutati i titoli e la formazione acquisita negli anni dal personale precario.
Come Cgil abbiamo registrato la totale indisponibilità dell’Amministrazione a confrontarsi seriamente sui criteri e soprattutto sulla possibilità che i fabbisogni di personale permettano di dare, nel triennio, una risposta a tutti I lavoratori. Questa Amministrazione conosce il personale precario, lo ha valutato e ne ha conosciuto le professionalità e l’apporto fondamentale al mantenimento dei servizi.
Per tutte queste ragioni come CGIL continuiamo a chiedere la stabilizzazione di tutto il personale precario nel triennio previsto dalla norma e diffidiamo l’Amministrazione dal mettere in atto procedure altamente discrezionali che genereranno inutili contenziosi quando invece dovremmo assumere personale in tutti i settori, non solo nei vigili come sta avvenendo, vista la condizione di crisi e grande difficoltà di numerosi servizi comunali.
Venezia, 12 marzo 2018.
March 11th, 2018