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Centri Servizio Anziani - No ai soli test rapidi, serve il tampone

LAVORATORI E OSPITI NON SONO DI SERIE B

risulterebbe da alcune prime indicazioni ricevute da residenze per anziani che i lavoratori e gli ospiti di diverse strutture afferenti all’Ulss 3 Serenissima non saranno sottoposti a tampone ma solo a test anticorpale.

Ci risulta infatti che verrà eseguito il test anticorpale in numerosissimi Centri Servizi per Anziani: quattro residenze dell’IPAV (San Lorenzo, San Giobbe, Zitelle, e Antica Scuola Battuti), entrambe le residenze Anni Azzurri di Favaro e Quarto d’Altino, la Ca’ dei Fiori sempre di Quarto d’Altino, l’Ipab Mariutto di Mirano, il Cottolengo di Venezia, la Caburlotto di Spinea; le strutture gestite da Codess Sociale Villa Althea di Spinea e il Carlo Steeb e lo Stella Maris del Lido; la Santa Maria del Rosario di Mestre.

Non sono in alcun modo chiari i criteri secondo cui alcune residenze saranno sottoposte a tampone e altre a test anticorpale, ma noi solleviamo obiezione circa l’opportunità di procedere con tale modalità, ritenendo invece che sia più opportuno eseguire entrambi i tipi di test.

Rileviamo infatti che, a oggi, il comitato scientifico nazionale non ha ancora equiparato la validità del tampone a quella del test anticorpale e tanto meno che vi siano evidenze scientifiche che dimostrino la equivalenza prognostica e diagnostica tra tampone e altri tipi di test; tali strumenti, infatti, possono essere complementari ma non esclusivi, tanto più considerando che con i tamponi si riuscirebbero a riscontrare i casi di positività al virus anche nei soggetti ancora asintomatici.

È assolutamente inaccettabile che questo avvenga, sia per tutelare i lavoratori, ma anche per tutti quegli ospiti fragili che devono essere assolutamente tutelati in modo adeguato.

Come Cgil - Fp Cgil – Spi Cgil non condividiamo in alcun modo questa scelta che riteniamo profondamente sbagliata e che pare considerare i lavoratori e gli ospiti delle Ipab e delle Residenze per anziani come individui di serie B.

Sarebbe grave se la motivazione di questa scelta fossero i lunghi tempi d’attesa richiesti dalla refertazione dei tamponi - che sappiamo essere di 10 giorni - perché non è pensabile che i ritardi di sistema diventino una giustificazione per non tutelare i lavoratori e gli ospiti delle Residenze per anziani.

Abbiamo visto come in queste settimane le Ipab in tutte la Regione siano sovraesposte e rischino di diventare dei veri e propri focolai fuori controllo.

Come Sindacato se non si modificherà questa pratica daremo mandato al nostro legale di diffidare le Ipab e le Residenze per anziani dall’accettarla, affinché respingano con forza la scelta di non effettuare anche i tamponi, a favore della adeguata tutela della salute dei loro lavoratori e degli ospiti.

Sollecitiamo le forze politiche a intervenire immediatamente nei confronti della Regione, per fare in modo che in tutte le residenze per anziani afferenti all’Ulss 3 Serenissima sia effettuato anche il tampone dato che le informazioni ricavabili dai suoi esiti non sono sovrapponibili a quelle di altri test.

Come Cgil – Fp Cgil – Spi da giorni abbiamo già chiesto un tavolo di coordinamento per la gestione di questa difficile fase che coinvolga tutti i soggetti e non possiamo che rinnovare il nostro invito a convocarlo con urgenza.

Venezia, 7 aprile 2020.

Segreterie Metropolitane di Venezia CGIL - FP CGIL – SPI CGIL




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