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Città Metropolitana - Nessuna valorizzazione del personale


Il nuovo piano dei fabbisogni - mai discusso con sindacati e Rsu - prevede assunzioni con contratto formazione lavoro di natura precaria.

La Città Metropolitana di Venezia si appresta a recepire le peggiori pratiche del Comune di Venezia in materia di personale scegliendo la strada della precarietà e la non valorizzazione del personale interno.

Apprendiamo che nella seduta del 4 giugno del Consiglio Metropolitanoè stato approvato il piano dei fabbisogni che prevede assunzioni in profili importanti per i servizi del territorio come: servizio viabilità, servizio edilizia, area ambiente e area legale.

Sono tutte aree fondamentali che hanno visto un’importante perdita di personale e di competenze dovuto al processo di riordino della legge Delrio e che dovrebbero vedere il loro immediato rafforzamento non certo percorsi formativi di 12 o 24 mesi.

Verranno effettuate 18 assunzioni, compreso un dirigente, per un costo che - escluso il dirigente - supera i 300.000 euro. Una cifra non da poco se consideriamo il costante blocco delle assunzioni di questi anni.


La Città Metropolitana sceglie di assumere personale con contratti di formazione lavoro che sono precari per definizione e la cui finalità formativa sarà tutta da dimostrare. Ci piacerebbe vedere subito i brillanti piani formativi che verranno predisposti sui settori fondamentali richiamati in delibera.

Queste scelte vengono fatte ancora una volta senza alcun confronto con la Rsu e le organizzazioni sindacali quando, anche in virtù del nuovo contratto, la definizione dei fabbisogni è oggetto di informativa sindacale che dovrebbe avvenire nell’Organismo Paritetico per l’Innovazione che prevede il confronto sull’andamento occupazionale. Brugnaro conferma la volontà di non rispettare né la legge né il contratto perché come sempre si sente al di sopra di tutto.


La recente riforma Madia permetterebbe anche la valorizzazione di personale interno a cui destinare una quota di posti nelle selezioni che verranno effettuate. Una possibilità che serve a valorizzare la crescita delle competenze e la capacità del personale interno di mettersi in gioco per la crescita della Città Metropolitana.

Si sceglie invece la strada di non tenere conto di questa possibilità per mortificare il personale interno che in questi anni si è formato, ha arricchito le proprie competenze e crede nel ruolo della Città Metropolitana.


Nella delibera si prevede anche che possa essere rafforzato lo staff del Sindaco con contratti a tempo determinato come se la miriade di collaboratori pagati con i soldi dei cittadini non fosse già sufficiente.


Appare anche particolarmente incomprensibile che si proceda con urgenza ad un piano di fabbisogni quando manca ancora il piano strategico dell’Ente e la definizione della mission dell’Ente.

In questi anni Brugnaro si è fatto soffiare competenze dalla Regione senza fare alcuna battaglia, l’ultima è quella del lavoro che non è certo secondaria per il nostro territorio, e non ha mai chiarito quale ruolo intende far assumere alla Città Metropolitana.


Ancora una volta invitiamo Brugnaro a rispettare le norme e ad evitare forzature per aprire un confronto con la Rsu e le organizzazioni sindacali sul piano di fabbisogni dell’Ente. In caso contrario non potremo che ancora una volta far valere le nostre ragioni in altri sedi sapendo che ci confronteremo subito con il personale per valutare eventuali risposte di mobilitazione alla scelta di mortificare, ancora una volta, le professionalità interne.




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