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Codess Sociale - ora basta, i lavoratori vogliono risposte

I lavoratori di Codess sociale sono pronti ad incrociare le braccia se la cooperativa non darà loro risposte concrete su carenza di personale, carichi di lavoro, rispetto degli accordi regionali, pagamento corretto delle voci contrattuali e correttezza e trasparenza nelle relazioni sindacali.

Italia Scattolin, Segretaria Fp Cgil Venezia racconta così la vertenza con Codess Sociale, cooperativa di Padova che conta nel territorio di Venezia e provincia quasi 600 lavoratori impiegati in numerose case di riposo, servizi di integrazione scolastica e assistenza domiciliare , nell’assistenza sanitaria in comunità psichiatriche e ceod, negli asili nido e materne di vari Comuni.

"Abbiamo indetto lo stato di agitazione perché i rapporti sindacali con Codess sono oramai caratterizzati da un atteggiamento ostile della cooperativa al rispetto delle normative contrattuali, dimostrandosi sfuggente alle richieste di parte sindacale, oltre ad attuare scelte che vanno sul terreno del dumping contrattuale".

"È notizia di questi giorni – prosegue Scattolin – la decisione di Codess di cedere ad altra azienda i servizi di manutenzione di alcune strutture (Carlo Steeb del Lido, Villa Fiorita e Villa Althea di Spinea) senza avviare le procedure previste dal contratto che avrebbero garantito garantito un passaggio con tutele ed il mantenimento condizioni di miglior favore al personale a cui è stato chiesto di rinunciare al proprio contratto di lavoro per un passaggio incerto sul versante delle tutele contrattuali.

La nostra preoccupazione è che sia intenzione di Codess replicare questa procedura con i servizi di cucina ed amministrativi, provocando un vero spezzatino nella gestione delle attività che non può che portare una ricaduta negativa sulla qualità dei servizi".

Ma la Fp Cgil punta il dito sulle mancanze contrattuali della Cooperativa: "Codess, non applicando accordi regionali, non riconosce correttamente l'istituto delle festività soppresse o cadenti di sabato, la banca ore è gestita in modo opaco, la formazione obbligatoria è remunerata un euro e mezzo all’ora".

Niente male per un soggetto che, come si legge nel sito internet codess.org ha tra i principi di riferimento il riconoscere "che le risorse umane costituiscono un fattore di fondamentale importanza per il proprio sviluppo. La gestione delle risorse umane è fondata sul rispetto della personalità e della professionalità di ciascuna di esse."

Altro problema rappresenta la questione della quota sociale, che ammonterebbe a fine anno a più di uno stipendio: "Lavoratrici e lavoratori con stipendi che superano di poco i mille euro, con un contratto nazionale fermo da sei anni subiscono un ulteriore danno economico trovandosi a pagare alla cooperativa fino a 1.500 euro all’anno di quota sociale in nome della appartenenza e responsabilità di socio pur non avendone mai condiviso gli obiettivi e gli investimenti".

Sarà anche per questa gestione della forza lavoro che Codess, stando a quanto riportato sul proprio sito, dichiara una crescita media della produzione del 9% negli ultimi 5 anni?

Troviamo oramai inaccettabili i comportamenti di Codess Sociale - conclude - che danneggiano e sviliscono i lavoratori: figure professionali che operano in settori fondamentali e che sono ciclicamente esposti alla logica dei tagli degli enti committenti che si traducono ad ogni cambio appalto nel rischio della tenuta dei livelli occupazionali ed è per tutti questi motivi che abbiamo iniziato un fitto calendario di assemblee nelle varie strutture Codess per mobilitare lavoratrici e lavoratori.

È chiaro che, in assenza di un cambio di atteggiamento di Codess, lo scioperò sarà inevitabile.

Questa vertenza interroga tutti sulla necessità di una revisione della Legge 142 sul socio lavoratore superata dalle trasformazioni avvenute nel settore e nel mercato e sul ruolo degli enti committenti e della Regione chiamati ad un nuovo protagonismo sul terreno del controllo e del rispetto dei diritti dei lavoratori e utenti a garanzia della qualità del servizio.

Venezia, 14 dicembre 2018.




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