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CODESS SOCIALE - VERGOGNA CONTINUA



NON ANTICIPA IL FIS E CHIEDE AI LAVORATORI DELLE RSA DI DEVOLVERE IL PREMIO DEI 100 EURO

Venezia, 27 aprile 2020. "Vergognoso e offensivo". Non usa mezzi termini Italia Scattolin della Cgil Funzione Pubblica di Venezia per descrivere il contenuto della lettera/appello di Codess Sociale pubblicata nell’intranet e rivolta a tutti i lavoratori che invita chi attualmente è in servizio a donare ai colleghi in FIS un numero a scelta di giornate di ferie, di permessi o di lavoro tramite un fondo di solidarietà aziendale.

"Lo scopo della comunicazione è doppiamente offensivo – spiega Scattolin - visto che Codess, un colosso nel mondo del Socio Assistenziale, si è rifiutata di anticipare il FIS ai lavoratori che adesso sono inattivi perché operanti in servizi sospesi per l’emergenza Covid, come gli asili nido, i centri diurni, i servizi di assistenza scolastica".

"Ma non è tutto - prosegue Scattolin - Codess propone che i lavoratori che hanno prestato servizio a Marzo rinuncino al premio di 100 euro previsto dal DL Cura Italia per farlo confluire nel Fondo di Solidarietà.

Lavoratrici e lavoratori con stipendi medio bassi, che sono stati in prima linea anche in posti a rischio, come le case di riposo, ed ai quali 100 euro davvero fanno la differenza, dovrebbero mettere sul piatto quello che Codess, che nel 2018 ha fatturato un utile di 6.110.726 euro, ha deciso di non mettere?"

"Come Cgil – annuncia Scattolin - invitiamo i lavoratori a non aderire a questa richiesta della Cooperativa e a comunicare l’opposizione di tacito assenso alla rimodulazione del Fondo di Solidarietà.

È nostra intenzione inviare una diffida ed apriremo una procedura legale per tutelare i lavoratori. La procedura di silenzio assenso per 4 mila lavoratori (dei quali oltre 700 a livello provinciale), peraltro pubblicata su un portale e che una buona parte dei lavoratori non leggerà in tempo, rappresenta una appropriazione indebita di una quota di istituti contrattuali non esigibili previsti dal contratto nazionale"

A margine, un passaggio sulle relazioni sindacali, necessarie in questo periodo complicato per azienda e lavoratori.

"È sicuramente positivo che la Cooperativa, come si legge sempre nella comunicazione, stia lavorando "per ripartire almeno con dei servizi alternativi e nuove progettualità rioccupando almeno parzialmente chi è in FIS", e che abbia attivato dei gruppi di lavoro per progettare servizi del tutto nuovi in modo da creare in prospettiva delle possibili ed alternative forme di occupazione". Auspichiamo che, una volta delineati questi servizi si apra una discussione con le organizzazioni sindacali sui criteri di impiego del personale" conclude.