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Comune di Venezia - Troppa confusione sulla riapertura dei servizi educativi

Venezia, 27 maggio 2020 - Apprendiamo dai giornali che il Comune di Venezia sarebbe prossimo all'apertura dei nidi e delle scuole dell’infanzia.
Dobbiamo purtroppo constatare – dichiara Daniele Giordano Segretario Generale Fp Cgil - come le notizie emerse non rappresentino in alcun modo la situazione dei nostri servizi educativi e assistiamo alla propaganda politica sui diritti dei bambini.

Prima di tutto l’Amministrazione annuncia che le ausiliarie di Ames stanno svolgendo il lavoro di sanificazione utile per la prossima riapertura.
L’Amministrazione sa bene che per l’eventuale riapertura dei plessi scolastici sono previste precise misure di igiene su spazi, ambienti, superfici, oggetti, giochi, servizi igienici etc. .
La realtà però è che nessuna indicazione è stata data al personale Ames che è tuttora in sospensione del lavoro.
Quello che è avvenuto è che solo qualche lavoratrice è stata chiamata per aprire (letteralmente) gli asili alle Educatrici per alcune piccole incombenze come l’arrivo di nuovo mobilio.

Per avviare tutti quegli interventi e misure per la prevenzione e il contenimento della diffusione dei Virus serve una programmazione su come impiegare il personale Ames, che non sono schiave al servizio del padrone da avvisare la sera prima per la mattina successiva, e che hanno bisogno anche di ricevere la formazione prevista, sui temi di prevenzione al Covid-19 e sugli aspetti di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, delle misure d’igiene e sanificazione, a tutela dei lavoratori e dei piccoli che frequentano queste strutture.

Dire che tutto questo si sta facendo è fuorviante e lesivo della dignità dei lavoratori di Ames che si sentono coinvolti in una propaganda politica che niente ha a che vedere con la tutela dei piccoli frequentatori di asili e scuole d’infanzia.
Siamo convinti – prosegue Giordano - che la ripresa delle attività educativa deve essere fatta nel rispetto dei principi di sicurezza e prevenzione, che in questo momento mancano. L’Amministrazione eviti di fare propaganda e comprenda che il disagio delle famiglie a causa dell’emergenza va gestita con coscienza e attenzione e si assuma la responsabilità di avviare tutte quelle procedure utili perché i lavoratori di Ames, se dovessero tornare al lavora lo facciano con tutte le procedure di protezione e in sicurezza.

La confusione del Comune è talmente grande che le insegnanti e le educatrici oggi hanno ricevuto una mail in cui sono invitate ad andare a scuola a verificare la condizione degli spazi. Ma come? Il Comune è pronto ad aprire lunedì e non ha ancora verificato la condizione degli spazi?
Non è certo compito delle educatrici fare la verifica degli spazi ma dell’Amministrazione dato che le educatrici e le insegnanti non sono preposte né alla verifica delle norme di sicurezza degli edifici né alla verifica delle norme igieniche.
Nella stessa mail si chiede alle educatrici e alle insegnanti di predisporre il materiale dei bambini negli armadietti per il ritiro da parte delle famiglie. Ma come? Se le scuole devono riaprire lunedì perché mandiamo le educatrici e le insegnanti a predisporre il materiale per il ritiro?
Si invitano anche le educatrici e le insegnanti a fare le centraliniste e ad avvisare loro le famiglie per il ritiro del materiale. L’Amministrazione sui giornali annuncia che apre e nel frattempo il personale deve chiamare le famiglie e spiegare il contrario? La confusione regna sovrana.

Altro tema fondamentale è la riorganizzazione degli spazi. Il Comune ha inviato alle educatrici e alle insegnanti delle piantine con degli spazi di contenimento denominate "bolle". Al di la del fatto che alcune delle piantine erano sbagliate per stessa ammissione dell’Amministrazione nell’invio delle stesse, l’unica "bolla" che vediamo è quella di sapone su cui rischiano di scivolare famiglie, bambini e personale. Serve un piano di investimento per modificare le strutture, renderle adeguate a questa fase così difficile, sistemare i giardini che in alcuni casi sono parzialmente agibili e aprire un confronto vero con le famiglie e il personale per affrontare questa fase.

Serve serietà sui servizi educativi e non propaganda politica.
La responsabilità della riapertura – conclude Giordano - è in capo al Governo che deve anche garantire le misure per la funzione pedagogica della scuola e non solo come un parcheggio ben igienizzato con guanti e mascherina. Il Comune eserciti il suo ruolo e non si dimostri come in tutti questi anni inadeguato ad occuparsi dei diritti dell’infanzia.