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Contratto Comune di Venezia - nessuna conciliazione

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Ancora una volta il Sindaco Brugnaro preferisce il conflitto e lo scontro anzichè trovare una soluzione che avrebbe fatto fare un passo avanti per rilanciare I servizi nell’interesse della città.

La proposta del Giudice e che tutte le sigle sindacali avevano deciso di accettare, pur con molte perplessità, prevedeva che il Comune di Venezia desse disdetta del Contratto sottoscritto con la sola CISL dal 1 gennaio 2018 riprendendo le trattative per il triennio 2018/2020, mentre le parti sindacali avrebbero dovuto rinunciare a rivalersi sul contratto fino al 31 dicembre 2017.
Una proposta che non avrebbe accontentato nessuno ma di buon senso nel provare a ristabilire un reale clima di confronto e discussione.

L’Amministrazione ha utilizzato argomentazioni a nostro avviso irrilevanti e prive di fondamento. In udienza hanno sostenuto che si rischia di pregiudicare l’azione amministrativa, a partire dall’imminente Carnevale, e di essere denunciati dalla Cisl la quale, a detta del Comune, li avrebbe diffidati dal procedere.
Già nel 2017 l’Amministrazione Comunale aveva affrontato I primi mesi dell’anno senza un contratto decentrato vigente, anche per le giornate di Carnevale, e quindi è del tutto falso affermare che la disdetta avrebbe prodotto rischi per I servizi ai cittadini. A questo va aggiunto che rispetto al 2017 sono stati assunti nuovi vigili e che quindi non ci sono reali problemi di gestione che non possano essere affrontati con le norme previste nel contratto nazionale.
Dall’altro lato il duo Cisl-Brugnaro che ha costruito il contratto per le scelte del Sindaco mette in scena una farsa in cui il sindacato viene piegato agli interessi di qualcuno che, ovviamente, poi per tale fedeltà sarà ricompensato. Del resto ha destato molti interrogativi il recente incarico ad un dirigente Cisl a cui è stata attribuita una posizione organizzativa, del valore di almeno 8000 euro, per la gestione di parchi e boschi. Tra l’altro su questa attribuzione ci sono molti dubbi di legittimità dei requisiti stessi del soggetto a cui l’incarico “tecnico" è stato attribuito.

E’ anche del tutto evidente che tutti questi contenziosi pesano sulle tasche dei cittadini e non certo su quelle del Sindaco che come è noto non paga di tasca sua gli avvocati e le spese legali di tutte le cause che sta perdendo.

Si è persa una grande occasione che condizionerà inevitabilmente la trattativa, convocata per il prossimo 7 febbraio, dato che è evidente la volontà del Comune di imporre ancora una volta solo il proprio punto di vista.

All’incontro del 7 febbraio ci aspettiamo risposte concrete e chiare su:
• Relazioni sindacali e partecipazione dei lavoratori al funzionamento della macchina comunale;
• Un vero contratto decentrato normativo che dia risposte su innumerevoli temi importanti quali valutazione, formazione, permessi per visite mediche, istituti di conciliazione vita lavoro;
• Una ridistribuzione più equa delle risorse a tutti i lavoratori che valorizzi le competenze e la professionalità anziché, come si è visto, l'essere in linea con i diktat dell'amministrazione.
• Riassunzione dei precari lasciati a casa e definizione urgente del fabbisogno triennale di personale per tutti I settori.

E’ bene che il Sindaco sappia che in assenza di risposte alle questioni centrali che abbiamo richiamato sarà inevitabile una dura mobilitazione per difendere i diritti dei lavoratori e la qualità dei servizi ai cittadini.

Venezia 26 gennaio 2018.

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