Emergenza Coronavirus - Diffidato il Comune di Venezia
Venezia, 12 marzo 2020 - "Come Cgil Funzione Pubblica di Venezia oggi giovedì 12 marzo abbiamo formalmente diffidato il Comune di Venezia perché vengano attuate tutte le prescrizioni previste dal Governo – Lo annuncia il Segretario Generale della categoria Daniele Giordano.
Abbiamo esercitato tutto il senso di responsabilità possibile per la fase che stiamo vivendo ma non è più accettabile quello che sta avvenendo. La diffida è un primo passo che prelude di interessare l’autorità giudiziaria. A nostro avviso, l’Amministrazione non sta tutelando cittadini e lavoratori, insistendo nel tenere aperti servizi essenziali e limitando tutte le misure che possono consentire il lavoro a distanza".
Lungo l’elenco di quanto contestato al Comune di Venezia.
"Riteniamo inspiegabile la scelta di concedere lo smart working solamente fino a 3 giorni a settimana, nonostante non ci sia alcun vincolo e le disposizioni governative ne incentivino l’utilizzo – prosegue Giordano.
Stigmatizziamo l’assenza adozione di sistemi di prenotazione nelle attività di front-office. Questa mancanza fa sì che gli assembramenti continuano a verificarsi anche per ché, nonostante ci sia la possibilità di svolgere delle pratiche telematicamente non tutti i cittadini sono in grado di utilizzare comodamente strumenti informatici. Come ad esempio a maggior parte degli anziani, che sono anche i soggetti più fragili in questo periodo di emergenza.
Grave che in questi luoghi non vi siano indicazioni per operatori ed utenti sulle precauzioni da prendere".
"Abbiamo rilevato che mancano vetri di separazione tra operatore ed utenza ed in molti casi non vi sono postazioni che non garantiscano la distanza di un metro, oltre al fatto che, sempre per quanto riguarda gli assembramenti, le sale di attesa non sono state spostate in altri luoghi".
"È grave che non vengono forniti a lavoratrici e lavoratori i dispositivi di protezione individuali essenziali, come per il personale che si trova a lavorare a domicilio, e come per il personale di Polizia locale a cui, nonostante venga richiesto di presenziare nei luoghi più affollati per disincentivare gli assembramenti, non sono state fornite mascherine di ricambio all’unica in dotazione, né salviette per la decontaminazione delle divise e bombolette vaporizzanti per la disinfestazione delle auto di servizio, come invece previsto dal documento di valutazione dei rischi".
Attacca Giordano: "La scelta di mettere la gran parte del personale in ferie forzate sino a martedì dimostra l'incapacità gestionale di questa amministrazione. Da più di 10 giorni abbiamo sollecitato l'introduzione delle misure per i lavoratori e la scelta di questa Giunta di negare l'emergenza ha determinato una totale disorganizzazione della macchina comunale".
"Oggi che non possono più negare l'emergenza si trovano impreparati ed invece di adottare scelte che mantengano i servizi in piedi con diverse modalità organizzative, lasciano a casa la gran parte dei dipendenti riconoscendo che sino ad oggi non hanno fatto abbastanza per tutelarli" conclude.
GUARDA IL VIDEO https://www.youtube.com/watch?v=74MVbjqIG4o
Lungo l’elenco di quanto contestato al Comune di Venezia.
"Riteniamo inspiegabile la scelta di concedere lo smart working solamente fino a 3 giorni a settimana, nonostante non ci sia alcun vincolo e le disposizioni governative ne incentivino l’utilizzo – prosegue Giordano.
Stigmatizziamo l’assenza adozione di sistemi di prenotazione nelle attività di front-office. Questa mancanza fa sì che gli assembramenti continuano a verificarsi anche per ché, nonostante ci sia la possibilità di svolgere delle pratiche telematicamente non tutti i cittadini sono in grado di utilizzare comodamente strumenti informatici. Come ad esempio a maggior parte degli anziani, che sono anche i soggetti più fragili in questo periodo di emergenza.
Grave che in questi luoghi non vi siano indicazioni per operatori ed utenti sulle precauzioni da prendere".
"Abbiamo rilevato che mancano vetri di separazione tra operatore ed utenza ed in molti casi non vi sono postazioni che non garantiscano la distanza di un metro, oltre al fatto che, sempre per quanto riguarda gli assembramenti, le sale di attesa non sono state spostate in altri luoghi".
"È grave che non vengono forniti a lavoratrici e lavoratori i dispositivi di protezione individuali essenziali, come per il personale che si trova a lavorare a domicilio, e come per il personale di Polizia locale a cui, nonostante venga richiesto di presenziare nei luoghi più affollati per disincentivare gli assembramenti, non sono state fornite mascherine di ricambio all’unica in dotazione, né salviette per la decontaminazione delle divise e bombolette vaporizzanti per la disinfestazione delle auto di servizio, come invece previsto dal documento di valutazione dei rischi".
Attacca Giordano: "La scelta di mettere la gran parte del personale in ferie forzate sino a martedì dimostra l'incapacità gestionale di questa amministrazione. Da più di 10 giorni abbiamo sollecitato l'introduzione delle misure per i lavoratori e la scelta di questa Giunta di negare l'emergenza ha determinato una totale disorganizzazione della macchina comunale".
"Oggi che non possono più negare l'emergenza si trovano impreparati ed invece di adottare scelte che mantengano i servizi in piedi con diverse modalità organizzative, lasciano a casa la gran parte dei dipendenti riconoscendo che sino ad oggi non hanno fatto abbastanza per tutelarli" conclude.
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March 12th, 2020