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Fuga dal Comune


ENNESIMA PROVA DAL BANDO DOGANE - Di questo passo i servizi verranno privatizzati

Le domande al bando di mobilità per 80 posti tra Veneto e Friuli Venezia Giulia (di cui 16 per Venezia) pubblicato dall’Agenzia delle Dogane dimostra ancora una volta il pessimo clima di lavoro che si vive all’interno del Comune di Venezia e che ogni occasione sia buona per provare a fuggire.

Andando a guardare l’elenco pubblicato sul sito dell’Agenzia emerge come su circa 600 domande presentate 150 provengano proprio dal Comune di Venezia.

È chiaro che le ragioni che spingono i lavoratori del Comune a cercare di andarsene sono molteplici ma non possono che essere ricercate nelle continue esternazioni del Sindaco contro i lavoratori che li delegittimano agli occhi della cittadinanza, nel costante aumento dei provvedimenti disciplinari tesi a costruire un clima di costante tensione, nell’impossibilità di muoversi all’interno dell’Ente per fare diverse esperienze, nell’aumento dei carichi di lavoro dovuti alla scelta di assumere solo e soltanto Vigili e nella scarsa produttività economica riconosciuta.

La fuga dal Comune è un problema che andrebbe preso seriamente perché oltre a denunciare l’assenza di un clima positivo rischia anche di determinare la perdita di competenze e professionalità in servizi importantissimi che andrebbero valorizzati.

Per queste ragioni come Cgil abbiamo chiesto urgentemente la definizione del piano dei fabbisogni 2019/2021 che deve necessariamente guardare a tutte le professionalità e a tutti i servizi e non solo a quelli cari alla propaganda di Brugnaro.

Purtroppo la macchina comunale a causa di questa Giunta sta diventando meno efficiente e meno vicina ai bisogni dei cittadini e senza una chiara inversione di marcia il risultato sarà solo e soltanto quello di privatizzare i servizi come si sta provando a fare sulle biblioteche.
Come Cgil ci opporremo con tutte le forze di fronte a questa deriva, valutando anche tutte le azioni legali possibili per tutelare la cittadinanza dalla perdita dei loro diritti e da un’invasione ingiustificata di vigili come se l’unico obiettivo del Comune fosse quello di multare i suoi cittadini.






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