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Funzioni Locali - a rischio i servizi ai cittadini

Emerge in modo chiaro dall’analisi dei dati del conto annuale che il nostro sistema degli enti locali rischia di non essere più in grado di garantire servizi fondamentali alla cittadinanza.

Il dato in percentuale mostra una diminuzione complessiva del 4,51%, con picchi significativi nei Comuni di Torre di Mosto (-21,43%), Marcon (-12,7%), Concordia Sagittaria (-14,55%), Campagna Lupia (-13,34), Fiesso d’Artico (-13,64). Va invece precisato che il dato di significativa riduzione dei Comuni del Miranese è dovuto al trasferimento di parte del personale all’Unione costituitasi nel 2015. È comunque evidente che il numero di dipendenti del nuovo ente (52) comunque non maschera la riduzione di personale nei comuni interessati che complessivamente ammonta a -78 unità.

È assolutamente allarmante che ben 24 Comuni su 44 abbiano più del 30% di lavoratori over 55, una vera emergenza occupazionale che scoppierà inesorabilmente senza interventi urgenti.

Sul versante anagrafico dei dipendenti delle funzioni locali emerge un dato drammatico ed estremamente preoccupante che come sindacato stiamo denunciando da tempo.

Oltre a rilevare il calo generalizzato possiamo notare come nei prossimi 10 anni andranno in pensione almeno 1.754 lavoratori che sono pari a ben il 32,12% di tutti gli addetti.

Facendo una proiezione dei prossimi 10 anni è il comune di Cavarzere quello più esposto, con ben 32 lavoratori in uscita sui 55 complessivi (58,18%), seguito da Pramaggiore con 8 (57,14%) e Fossalta di Portogruaro con 11 (50%). Rilevante il dato di Chioggia (42,06%) e San Stino di Livenza (44,44%).

Anche il Comune di Venezia presenta una situazione allarmante in cui il 33,30% dei lavoratori, pari a 970, andrà in pensione entro 10 anni. Questo vuole dire che a maggiore ragione il Sindaco Brugnaro avrebbe dovuto evitare di licenziare personale precario quando vi sarà già una messa in discussione di servizi nei prossimi anni. Per un Comune come quello di Venezia che ha garantito importanti servizi pubblici un’emorragia di questo tipo determinerà la riduzione importante di prestazioni sociali, educative e culturali che sino ad oggi sono sempre state garantite.

Come Cgil riteniamo che serve aprire una riflessione urgente sulla tenuta del nostro sistema delle funzioni locali a partire da percorsi chiari che garantiscano la tenuta dei servizi ai cittadini. I campanilismi di questi anni rischiano di lasciare sul terreno dell’identità i servizi ai cittadini che devono essere la chiave di buon governo del nostro territorio. Nei prossimi giorni la nostra analisi proseguirà e faremo un quadro che si concentrerà su altri dati come la formazione del personale, i salari, le consulenze e il rapporto tra numero di abitanti e lavoratori.


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