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Indagine sui Comuni veneziani - 2 parte


Seconda parte della nostra indagine sulla situazione dei Comuni della Città Metropolitana di Venezia. Qui trovi la prima parte.

RAPPORTO ADDETTI ABITANTI

Aumentano gli abitanti, calano i lavoratori. Le Amministrazioni che possono assumere bandiscano subito i concorsi!

Le regole per il 2018 e 2019. Ricordiamo che sulla base della legislazione oggi in vigore, nel corso del 2017 i Comuni con popolazione inferiore a 10.000 che hanno un rapporto dipendenti popolazione in linea con questi vincoli possono effettuare assunzioni di personale a tempo indeterminato nel tetto del 75% della spesa dei cessati, in luogo della percentuale ordinaria del 25%.

Nel 2019 per tutti gli enti rispettosi dei parametri potranno essere sostituiti tutti i cessati.

Considerando i dati ISTAT nel quadriennio 2013/2016 la popolazione della Città Metropolitana di Venezia è aumentata di 7.713 – pari allo 0,91% - passando dagli 847.983 agli 855,696 abitanti.

Nello stesso arco temporale, prendendo a riferimento i dati della Ragioneria Generale dello Stato, i dipendenti dei Comuni sono invece calati di 306 unità, scendendo dai 5.599 del 2013 ai 5.293 del 2016. In termini percentuali il calo è del 5.47%.

Risulta esservi solo un’Amministrazione che ha aumentato il numero di dipendenti, Cavallino Treporti, di 2 unità a fronte di un aumento di 122 abitanti.

In quattro Comuni risulta invariato il numero di dipendenti (Ceggia, Cinto Caomaggiore, Meolo e Musile di Piave) mentre il calo della popolazione non è rilevante (si va dallo 0,29% all’1,43%)

Soltanto il Comune di Vigonovo, a fronte di un aumento di 118 abitanti ha mantenuto lo stesso numero di dipendenti.

Tutti gli altri 38 Municipi registrano un saldo negativo rispetto ai dipendenti del quadriennio 2013/2016.

Tralasciando le amministrazioni che hanno dato vita all’Unione del Miranese, mettendo in comune alcuni servizi tra cui la Polizia Locale, e che sono tra i primi posti per calo percentuale di personale, l’analisi mostra alcuni dati preoccupanti.

Il Comune di Jesolo, ad esempio mostra un aumento della popolazione di 1.538 unità a fronte di un calo di 8 addetti, in percentuale gli abitanti crescono del 6,26% e i lavoratori calano del 3,57%. Il dato della popolazione riguarda i residenti e quindi non tiene conto dell’incremento significativo degli abitanti nella stagione turistica, rendendo allarmante il segno ‘meno’ alla voce addetti.

La stessa riflessione è utile per le località turistiche della nostra area metropolitana: Venezia, con 119 lavoratori in meno (-3,97) e 4.089 abitanti in più (+1,58%) senza però tener conto delle presenze turistiche che, in questo caso, incidono su gran parte dell’anno e non solo nella stagione estiva.

Anche Caorle, nonostante un calo di 134 residenti (-1,14%), deve far fronte a 8 lavoratori in meno che in termini percentuali sono pari al -6,78%.

Un dato rilevante vede i Comuni con meno di 5.000 abitanti essere tra quelli con il dato percentuale più negativo rispetto al numero degli addetti: Teglio, Gruaro, Pramaggiore, Torre di Mosto dove davvero una o due unità in meno fanno la differenza anche in termini di erogazione dei servizi (in questi casi parliamo di amministrazioni che hanno perso dal 10% al 21%).

Nella fascia di amministrazioni dai 5.000 ai 10.000 abitanti il trend si conferma preoccupante: 7 su 10 mostrano un segno meno in termini di numero di addetti e di queste ben 6 aumentano la popolazione. In due casi, Campagna Lupia e Fiesso d’Artico, si registra un aumento di quasi il 3% di abitanti contro un calo di oltre 13% del personale.

Pur tenendo in considerazione che entrambe sono tra i comuni che costituiscono l’Unione della Città Riviera del Brenta (assieme a Dolo e Fossò), è allo stesso modo vero che stando ai dati della nostra precedente indagine l’aumento dell’età media dei dipendenti vedrà uscire 5 lavoratori a Campagna Lupia (23,81%) e 6 a Fiesso (31,58%).

I Comuni che hanno una popolazione compresa tra i 10 e i 20mila abitanti (17 Comuni su 44) rappresentano la fascia con il calo percentuale medio complessivo del 7,41% più alta dopo quella dei comuni sotto ai 5.000.

Marcon, l’Amministrazione che ha visto un incremento della popolazione di oltre 4% (in costante aumento nell’ultimo quadriennio) si trova con il 12,70% di lavoratori in meno. Concordia Sagittaria, che conta 10.386 abitanti, ha il 14,55% in meno di dipendenti ed Eraclea il 10,17% in meno.

Tra i comuni più popolosi, esclusa Venezia, è Mira, quarto comune con più abitanti, ad avere il saldo negativo più rilevante: 7% di dipendenti in meno.

Questi numeri dimostrano come l’attuale personale negli Enti Locali, caratterizzato da un’età media di circa 50 anni, si fa carico di garantire i servizi ai cittadini sobbarcandosi significativi carichi di lavoro.

Secondo i parametri definiti dal Ministero dell’Interno la città Metropolitana è senza alcun dubbio un territorio virtuoso in cui il ruolo dei lavoratori risulta decisivo per la tenuta del nostro sistema sociale.

È evidente che questi dati richiamano ancora una volta la riflessione su come mantenere in vita un sistema degli enti locali in grande sofferenza e che rischia il vero e proprio collasso nei prossimi dieci anni. Per queste ragioni non è più rinviabile una discussione sul riordino istituzionale partecipato che metta al centro un ripensamento dei nostri assetti territoriali, non è più pensabile escludere il tema delle fusioni, partendo dalla volontà di garantire servizi di qualità alla popolazione.

Venezia, luglio 2018.


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