Le nuove schede ospedaliere? Ancora tagli ai posti letto e nessun rilancio della sanità veneziana

Da una prima lettura pare esserci sostanzialmente un taglio dei posti letto ospedalieri e una piccola riduzione di quelli territoriali, una scelta incomprensibile per una realtà che vede già il numero di posti letto più bassi d’Italia e in linea con tutti gli standard.
Si decide di togliere un posto qua e aggiungerne uno là, nessuna vera variazione che ci permetta di dire che è in programma un cambiamento significativo e una vera razionalizzazione.

Rimangono praticamente inalterate le apicalità, si riducono di 2 quando invece l’accorpamento avrebbe dovuto determinare altre scelte lasciando doppioni che oggi andrebbero superati.
Diminuiscono i letti di chirurgia nel complesso e dell'area materno infantile ed una perdita di posti letto in ostetricia e ginecologia. Da segnalare che a Venezia all'ospedale civile la rinascita della patologia Neonatale con 2 posti letto (dove l'apertura del punto nascite) nonostante le circa 400 nascite l'anno, è in deroga per il numero esiguo di parti e rischia di non garantire la sicurezza delle madri e degli operatori.
Da segnalare anche la conferma sulle strutture intermedie a gestione pubblica che vedono la programmazione di n. 100 posti letto di ospedale di comunità, 24 posti letto di unità riabilitativa territoriale e 15 posti di hospice. Sono strutture che aspettiamo da anni e darebbero un respiro importante ai ricoveri, per le necessità degli utenti che non necessitano di ricovero ospedaliero per acuti ma che non possono andare a domicilio e questi posti andranno allocati presso i presidi ospedalieri del CIvile a Venezia, di Dolo, di Mirano, di Chioggia.
Vale la pena ricordare che la scelta di non razionalizzare veramente rischia di penalizzare tutto il sistema che paga una forte carenza di organici oramai endemica e che, se non vengono messe in atto velocemente contromisure, si rischia di ridurre posti letto per mancanza di personale.
Appare poco comprensibile l’indicazione di ridurre di 52 unità i posti letto di riabilitazione non chiarendo cosa è avvenuto in questi anni e le ragioni di questa scelta su una funzione molto importante per l’utenza.
La Regione in sostanza oltre a intervenire scrupolosamente nel togliere od aggiungere un posto letto che poco influisce nella vita quotidiana del cittadino, dovrebbe intervenire nel garantire un piano straordinario di assunzioni di medici e infermieri per assistere chi occupa quei posti letto.
Venezia, 19 marzo 2019.
March 18th, 2019