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Liste attesa Ulss 3

GRAVE ATTACCO ALLA SANITA’ PUBBLICA
FARE SUBITO CHIAREZZA ED ASSUMERE PROVVEDIMENTI IMMEDIATI

Non possiamo che essere molto sorpresi ed amareggiati della denuncia fatta dalla Regione Veneto, secondo quanto si apprende, nei confronti dell’Ulss 3 Serenissima per aver manomesso le priorità nelle impegnative di 44.000 pazienti con la conseguenza di alterare i tempi di attesa.
In gioco in questa vicenda c’è la credibilità della sanità pubblica nel nostro territorio e la tenuta etica della pubblica amministrazione nei confronti dei cittadini.
Purtroppo questi avvenimenti danneggiano la credibilità delle pubbliche amministrazioni tanto quanto i furbetti del cartellino, per questo non è pensabile che si pensi che ce la si possa cavare con la sospensione di qualche mese quando dovrebbe esserci l’immediata rimozione di tutti coloro che hanno responsabilità dirette ed indirette in questa vicenda.
Non assumere provvedimenti esemplari vuole dire rischiare di danneggiare la salute dei cittadini e umiliare tutti i professionisti della sanità che fanno il loro lavoro con dedizione.
Serve anche andare a fondo per capire chi abbia autorizzato queste scelte e come mai questa Ulss non sia in grado di garantire i tempi di attesa.
In questa vicenda emerge anche in modo chiaro che la nostra denuncia sulla carenza di
personale è concreta e reale e che quindi serve assumere immediatamente lavoratori per
garantire i tempi di attesa invece di affidarsi ad algoritmi truffaldini.
Auspichiamo che si chiarisca anche in modo univoco se questi differimenti delle prestazioni abbiano avuto o meno ricadute sui pazienti e cosa pensi di fare la Regione, che ora si erge ad accusatrice, per garantire i tempi di attesa.
La Regione dichiara di avere la tracciabilità di tutte le ricette ed il controllo dell'appropriatezza ed allora ci chiediamo se si siano resi conto o meno che migliaia di utenti si stanno già rivolgendo ai privati, pagando di tasca propria gli esami, dato che il pubblico non garantisce i tempi di attesa salvo che non ci si affidi alla libera professione che però purtroppo dovrebbe essere uno strumento residuale per curarsi e non quello principale per avere tempi di attesa accettabili.
Per tutte queste ragioni auspichiamo che il Consiglio Regionale del Veneto definisca una convocazione urgente della V commissione per fare chiarezza sull’accaduto e dare
risposte ai lavoratori della sanità che non possono più essere dimenticati.

Venezia, 11 ottobre 2018.