Mensa in sciopero - Poliziotti a digiuno
Siamo sconcertati di quanto avvenuto negli istituti penitenziari veneziani in occasione dello sciopero del servizio mensa.
La cosa più grave e inaccettabile è il fatto che l’Amministrazione, nonostante la protesta fosse nell’aria (e non nuova) non ha attuato alcuna contromisura per far sì che il personale penitenziario e amministrativo potesse consumare il pasto, lasciando così a digiuno i lavoratori.
La normativa prevede la mensa obbligatoria di servizio, ovvero il personale penitenziario deve vedersi garantito un pasto caldo dall’amministrazione se il turno di lavoro va oltre le ore 14.00.
Va sottolineato come sia la Casa Circondariale Santa Maria Maggiore che il carcere femminile della Giudecca sono sprovvisti di un bar interno, più volte promesso in sede di contrattazione e mai realizzato.
Inoltre non viene nemmeno garantito il buono pasto previsto in caso di determinate situazioni come i piantonamenti in tribunale o nei casi di scorta per i trasferimenti dei detenuti: servizi che quasi sempre proseguono fino a sera.
Come Cgil riteniamo che il personale di polizia penitenziaria, che già soffre una cronica carenza di organico che si ripercuote sulla qualità del lavoro e sulla vita privata, non può sopportare anche questo danno causato da un’incapacità organizzativa della Direzione.
La cosa più grave e inaccettabile è il fatto che l’Amministrazione, nonostante la protesta fosse nell’aria (e non nuova) non ha attuato alcuna contromisura per far sì che il personale penitenziario e amministrativo potesse consumare il pasto, lasciando così a digiuno i lavoratori.
La normativa prevede la mensa obbligatoria di servizio, ovvero il personale penitenziario deve vedersi garantito un pasto caldo dall’amministrazione se il turno di lavoro va oltre le ore 14.00.
Va sottolineato come sia la Casa Circondariale Santa Maria Maggiore che il carcere femminile della Giudecca sono sprovvisti di un bar interno, più volte promesso in sede di contrattazione e mai realizzato.
Inoltre non viene nemmeno garantito il buono pasto previsto in caso di determinate situazioni come i piantonamenti in tribunale o nei casi di scorta per i trasferimenti dei detenuti: servizi che quasi sempre proseguono fino a sera.
Come Cgil riteniamo che il personale di polizia penitenziaria, che già soffre una cronica carenza di organico che si ripercuote sulla qualità del lavoro e sulla vita privata, non può sopportare anche questo danno causato da un’incapacità organizzativa della Direzione.
February 2nd, 2019