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POLIZIA METROPOLITANA - UN FUTURO A RISCHIO SMANTELLAMENTO


Il Sindaco Sceriffo preferisce i volontari e toglie sedi e servizi al Corpo.

Come Fp Cgil Venezia riteniamo indispensabile che si apra immediatamente un confronto pubblico sul futuro della Polizia Metropolitana che rischia di essere smantellata contro l’interesse dei cittadini e dei lavoratorI.

Da qualche anno la Polizia Provinciale (ora polizia locale della Città Metropolitana di Venezia) sta vivendo una fase di transizione in attesa di essere inserita nell’organigramma regionale alla luce della sentenza n. 82/2018 della Corte Costituzionale.

In questo momento non vi è alcuna certezza che il personale della polizia metropolitana che deve passare alla Regione mantenga la qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria, aspetto determinante se non si vuole istituire un corpo privo di reali funzioni.

Un periodo troppo lungo e vissuto con la continua incertezza del futuro: all’emorragia del personale fuggito in mobilità o in pensione non si è rimediato in alcun modo; dal 2015 non è stato fornito alcun capo di vestiario, nonostante l’usura dell’uniforme sia stata segnalata più volte da parte degli agenti e la Regione Veneto sia intervenuta stanziando fondi finalizzati al mantenimento del servizio.

In circa 5 anni anni siamo passati dalle 40 unità ai circa 22 agenti oggi in servizio, inclusi quelli che svolgono attività amministrative, in un quadro in cui i compiti svolti e i settori da presidiare non sono certo diminuiti.

Nonostante queste premesse, di per sé poco incoraggianti, il poco personale rimasto si è dedicato con professionalità al proprio lavoro, triplicando le notizie di reato inoltrate alla Procura e raddoppiando le sanzioni amministrative.

È bene ricordare che l’attività della Polizia Provinciale consiste nella vigilanza sull’attività di caccia nell’interesse dei cittadini e dell’ecosistema lagunare e opera un controllo strategico sulla raccolta e la provenienza del pescato, in particolare ad esempio la provenienza e la garanzia di salubrità delle vongole.

E proprio ora che potrebbe realizzarsi il passaggio verso la Regione Veneto, pare che stia succedendo qualcosa di strano, che può minare la funzionalità stessa del corpo.

In questi mesi pare si sia valutato di cedere la sede della Polizia Provinciale di San Donà all’Istituto Zooprofilattico: niente di strano se non fosse che gli agenti della sede non hanno ancora una sede assegnata. Niente di strano se non fosse che i beni strumentali in dotazione alla Polizia (compresi gli immobili) dovrebbero seguire le sorti del Corpo per garantirne la funzionalità e la continuità d’esercizio alla luce della L. 56/2014 c.d. Delrio.

Sembra quasi che, in questo modo, il Sindaco metropolitano abbia voluto fare cassa vendendo ciò che tra qualche mese non sarebbe stato più comunque suo. Ma è solo un’impressione. Alla vicenda della sede di San Donà parrebbe aggiungersi la volontà del Sindaco di donare 2 auto della Polizia ad un’associazione di guardie volontarie che ha siglato una convenzione con il Comune di Venezia e non con la Città Metropolitana di Venezia (due enti locali distinti).

E qui si innescano una serie di problemi: dove si troveranno i migliaia di euro per reimmatricolare le vetture (ora destinate solo ad essere utilizzate da Forze di Polizia), togliere le scritte, visto che la manutenzione ai mezzi attualmente viene fatta con il contagocce? Si troveranno di sicuro, se l’associazione di guardie volontarie è la stessa che affianca il Comune di Venezia nella gestione dei comitati di controllo del vicinato.

Ma è il colmo: il Sindaco sceriffo, che ha fatto della sicurezza il suo cavallo di battaglia, smantella un corpo di polizia e ne dà i brandelli ai volontari? Eppure il corpo serviva, quando si è trattato di supplire al personale di vigilanza del Comune di Venezia per il contrasto al moto ondoso nell’estate del 2017! Bisognerebbe ricordare al Sindaco che la Città Metropolitana di Venezia non è il Comune di Venezia, e gli altri 43 comuni che la compongono potrebbero richiedere gli stessi servizi!

Pare che proprio in queste ore si stia valutando di assestare un altro colpo alla Polizia Provinciale: si è chiesta la rilevazione fotografica delle barche in dotazione. A chi si cederanno questa volta? Di nuovo ai volontari o ai vigili di un altro comune? Non importa, il risultato è comunque lo stesso: lo smantellamento della Polizia Provinciale, presentando gli agenti alla Regione Veneto appiedati e con l’uniforme stinta e consunta.

Per tutte queste ragioni come Fp Cgil chiediamo ai Sindaci e ai Consiglieri Metropolitani di intervenire immediatamente affinché ancora una volta non venga accettata una logica che smantella i servizi pubblici e toglie presidi fondamentali a difesa dei diritti dei cittadini.

Venezia, 30/05/2018.




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