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Riorganizzazione Spisal Ulss 3: così non va


Le morti sul lavoro non si contrastano con la riduzione e la burocratizzazione dei servizi.

Dopo l'aumento dei morti sul lavoro in Veneto, mentre le Organizzazioni Sindacali CGIL CISL UIL lanciano l'allarme sulla carenza di personale negli Spisal e la Regione assume l'impegno di potenziare al più presto gli organici, la ULSS 3 Serenissima prende delle decisioni in controtendenza.

Per questo mercoledì 27 giugno non abbiamo sottoscritto il testo che propone di revisionare, in peggio, la reperibilità aziendale degli Spisal.

Invece di attuare una nuova organizzazione adatta ai fabbisogni del vasto territorio di riferimento e farsi carico delle nuove necessità di aumentare i controlli per garantire la sicurezza e la salute nei posti di lavoro 24 ore su 24, l’Azienda ha avuto due brillanti idee: ridurre il servizio ed attivare la pronta disponibilità in tutto il territorio con soli due tecnici di vigilanza anziché i tre attuali; nascondere il vero problema della carenza di personale tecnico di vigilanza ed ispezione assumendo altre figure che, seppur importanti, non risolvono certamente la grave carenza di organico ispettivo nel territorio.

Siamo in lotta da mesi per rivendicare il ruolo dei tecnici di vigilanza ed ispezione: i controlli vengono garantiti solo attraverso organici adeguati.

Risultano in servizio infatti solo 16 ispettori in un territorio che, secondo i dati INAIL, ha visto nel 2017 13 incidenti mortali sul lavoro con un tasso di incidenza del 37.5 che risulta essere il secondo più alto del Veneto (dopo Rovigo ma ben al di sopra di realtà con un numero simile di occupati come Treviso -16- Padova -23,6-, Vicenza -32,6- e Verona -33- ).

Sono dati che dovrebbero spronare l'ULSS 3 che invece sembra dare più importanza a burocratizzare tutte le procedure, togliendo autonomia e spazio d'azione agli Ispettori che sono gli unici ad avere piena responsabilità in quanto ufficiali di Polizia Giudiziaria, ad effettuare le verifiche e i controlli.

Come Cgil richiederemo una nuova convocazione dal prefetto per riprendere lo stato di agitazione sospeso dopo l’incontro del 6 aprile scorso.

Mentre il tavolo regionale dovrebbe occuparsi di rilanciare la salute e sicurezza a Venezia si sta smantellando e non possiamo permetterlo.






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