Riparto fondo sanitario alle Ulss - Così si uccide la sanità veneziana
Non possiamo che definire “riparto killer" quello che esce dalla V Commissione del Consiglio Regionale che rischia di essere la pietra tombale della qualità dell’assistenza sociosanitaria veneziana.
Il nuovo riparto regionale alle aziende sanitarie riduce la quota trasferita all’Ulss Serenissima di 30 milioni di euro facendo passare la quota capitaria da 1.688 anno 2016 a 1.644 per l’anno 2017 con una riduzione di 43 euro.
Un'azienda sanitaria che per popolazione è la quarta del Veneto, la prima se aggiungiamo l’afflusso turistico, con delle specificità complicate come il territorio lagunare ed il centro storico di Venezia non viene considerata come strategica e centrale all’interno della sanità veneta.
Per non parlare poi del fatto che non vorremmo che i numerosi investimenti che si devono affrontare sul piano delle strutture ospedaliere e territoriali come il nuovo Pronto Soccorso di Dolo, il Distretto di Marghera, di Mira e l’Ospedale di Chioggia vengano messi in discussione.
A fronte di questa riduzione l’Ulss 3 sarà probabilmente costretta tagliare pezzi importanti dei Lea erogati ai cittadini come la farmaceutica territoriale, gli ausili della protesica o magari il numero dei ricoveri o dei posti letto.
Non ci rassicura l’ipotesi fatta circolare che arrivino altri circa 16 milioni di “finanziamento funzione" dato che nell’attuale stanziamento questa voce è già inserita e che comunque coprirebbero solo in parte il mancato trasferimento.
Non vorremmo che dietro questo percorso ci fossero delle logiche politiche che con la salute e la sanità dei cittadini hanno poco a che fare.
Dobbiamo anche ricordare che sull’Ulss Serenissima grava anche il progetto di finanza che pesa sulle casse per circa 50 milioni di euro annui e che oggi è in mano ad un fondo estero su cui la Regione non ha mai fornito chiarimenti.
Nell’Ulss Serenissima lavorano circa 8 mila persone che garantiscono prestazioni sanitarie di alto livello e sarebbe necessario un piano di riorganizzazione e di rilancio, anche a seguito della fusione delle Ulss, ma non certo un taglio lineare come quello che si sta operando.
Dai nostri conti questo taglio dovrebbe portare il bilancio dell’Ulss ad un debito consolidato che supererà i 100 milioni di euro. Una situazione che potrebbe, magari con ulteriori tagli nazionali o regionali, portare al commissariamento dell’Ulss Serenissima e al conseguente taglio radicale delle prestazioni socio sanitarie.
Per tutte queste ragioni chiediamo alla Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 3, al mondo delle associazioni, a tutti i partiti di lanciare immediatamente una manifestazione metropolitana per salvare la sanità veneziana e chiedere alla Giunta di rivedere immediatamente il riparto approvato per evitare di portare al collasso la nostra sanità.
Venezia, 5 ottobre 2017.
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October 5th, 2017