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Sanità veneziana in grande difficoltà



Come Cgil non possiamo che difendere il servizio sanitario pubblico come elemento fondamentale di tutela dei cittadini che hanno il diritto di ricevere prestazioni sanitarie di qualità in tempi adeguati.
Dobbiamo sottolineare però come nei dati diffusi da Regione e Ulss sulle prestazioni erogate dalla sanità pubblica e da quella privata accredita, manchi il dato di quanti soldi i cittadini spendono di tasca propria per acquistare prestazioni fuori dal sistema sanitario.
Troppo spesso i cittadini decidono di rivolgersi al privato per i tempi di attesa non adeguati che vengono offerti, su questo sono numerose le interrogazioni in consiglio regionale sulle cosiddette liste di galleggiamento, pertanto se non consideriamo anche questo elemento che pesa sui bilanci delle famiglie vuole dire che non affrontiamo nel complesso i problemi della nostra sanità e i costi a carico dei cittadini per avere cure adeguate.

Difendere la sanità pubblica significa garantire la salute nel nostro territorio e, facendo un bilancio dell'attività svolta nell'anno che sta finendo dobbiamo segnalare la grande preoccupazione che aleggia all'interno dell'Ulss 3 Serenissima.
Basta girare per i reparti e servizi della nostra Azienda Sanitaria per cogliere il disagio dei lavoratori che vi operano. Basta leggere i dati sull’uscita di medici ed infermieri che preferiscono andarsene a causa della mancata valorizzazione del loro lavoro, ritmi estenuanti, turni massacranti e incapacità organizzative che sono le cause dell'abbandono dei professionisti della sanità.

Ricordiamo alcune delle principali vertenze aperte all'interno dell'Ulss 3.
  • Gruppo Operatorio dell'ospedale dell'Angelo. Da marzo 2019 richiesta assegnazione di personale per coprire le carenze e richiesta una nuova organizzazione del lavoro (6 infermieri e 3 o.s.s ancora da assegnare)
  • Pronto soccorso ospedale dell'Angelo dove le carenze di organico (medico, infermieristico, OSS) rendono i turni massacranti ed aumentano gli episodi di aggressività fisica e verbale degli utenti esasperati nell'attesa di essere visitati. Sono da adeguare gli organici agli standard regionali.
  • Dipartimento salute mentale con un’emergenza organico gravissima, mancanza di figure come psicologi, psichiatri, educatori, tecnici della riabilitazione psichiatrica, infermieri, OSS e personale amministrativo. L'Ulss continua a sottovalutare l'emergenza tanto che stiamo assistendo alla chiusura di servizi in una fase in cui la popolazione con disagio mentale aumenta.
  • Neuropsichiatria infantile. Aumento dell'utenza e diminuzione degli operatori che si occupano della disabilità. Basta incontrare i famigliari dei bambini disabili per capire che si sentono abbandonati. Numerose segnalazioni sulla mancata garanzia delle prestazioni, la riabilitazione e l’integrazione scolastica.
  • Dipartimento di Prevenzione con Tecnici della Prevenzione e Spisal. Da mesi chiediamo di assumere tecnici di ispezione e vigilanza per coprire l'allarmante mancanza di personale dedicato ai controlli nel territorio, nel frattempo gli episodi di infortuni sul lavoro, anche mortali, aumentano.
  • Territorio e assistenza domiciliare integrata e cure palliative: da giugno devono essere assegnati 8 infermieri (su indicazione regionale). Si dovrebbero aprire le cure palliative alle 24 ore ma manca il personale.
  • Reparti e Servizi dell'Ospedale dell'Angelo con problemi conclamati di organici: oltre al gruppo operatorio, Sala Parto e Nido, Emodialisi, Pronto Soccorso, Medicine, Radiologie e servizio di prevenzione che effettua controllo sanitario per i dipendenti.
A questo quadro si aggiungono tutti quei servizi che non erogano prestazioni sanitarie ma che sono determinanti nel funzionamento dell'Ulss. Ci riferiamo a tutti i servizi amministrativi, tecnici e professionali che negli anni sono stati ridotti (o appaltati) senza nessun ricambio. Servizi essenziali per la programmazione, l'organizzazione del lavoro, l'accoglienza degli utenti come ad esempio: uffici URP, portinerie, servizi accoglienza nei pronto soccorso.

Il quadro che sta vivendo la sanità veneziana tutt’altro che rassicurante e lo sanno bene i cittadini che puntualmente riconoscono che solo grazie ai lavoratori, alla loro professionalità e dedizione il sistema sanitario continua, a fatica, a stare in piedi nonostante le gravi carenze organizzative e la cronica carenza di personale.