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Sanità - Veneto fuori dalle Regioni modello


Urgente investire sul personale e sulla sanità territoriale


Non possiamo che considerare come una sconfitta la probabile esclusione del Veneto dalle Regioni benchmark per il 2018.

Il sistema dei costi e dei fabbisogni standard regionali, definito dal Governo di centrodestra nel 2011, vede uscire il Veneto per il 2018 dalle regioni cosiddette “virtuose" e segnala che le numerose richieste che come Cgil abbiamo fatto di aprire un confronto sull’attuazione del Piano Socio Sanitario regionale servissero proprio ad invertire la rotta per evitare di essere penalizzati come probabilmente avverrà il prossimo anno.

I dati di analisi devono essere presi come un vero e proprio allarme rosso su cui riflettere e su cui si sarebbe fatto bene a discutere per tempo invece di impegnarsi sulla fantomatica Azienda Zero che rischia solo di centralizzare la gestione della sanità anzichè rispondere ai bisogni di salute dei cittadini.

Siamo certi che dopo questo deludente risultato il Presidente Zaia, che mette sempre al centro la valutazione dei risultati e del merito, penalizzerà i ben remunerati dirigenti regionali, che evidentemente devono riflettere sul loro operato, e non tutti quei professionisti che con grande dedizione e abnegazione fanno il loro lavoro.

Nei prossimi giorni sarà in discussione il Bilancio della Regione Veneto e come Cgil riteniamo indispensabile che si dia un chiaro segno di discontinuità rispetto al finanziamento della sanità che da anni, anche per responsabilità del Governo, è in calo e che invece è necessario incrementare proprio per salvaguardare i livelli occupazionali e la qualità dei servizi.

Come Fp Cgil chiediamo un immediato investimento sul personale delle professioni sanitarie, sulla dirigenza medica e sulla costruzione della sanità territoriale che non possono più essere rinviate pena il rischio di un costante declassamento della nostra sanità.

Venezia, 6 dicembre 2017.



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