Sanità Veneziana - serve assumere personale e stabilizzare i precari
I dati aggiornati del conto annuale della ragioneria dello Stato per quanto riguarda il personale della sanità non fanno altro che confermare le considerazione che, da tempo, abbiamo fatto come Cgil in merito a: innalzamento dell’età media, riduzione del costo del lavoro e delle retribuzioni, spostamento di funzioni dal personale infermieristico a quello socio sanitario e una riduzione del numero dei giorni di malattia e ferie fruite.
Partendo dal numero degli addetti del comparto possiamo constatare che si passa, per quanto riguarda l’Ulss Serenissima, da 6.209 a 5.993 con un calo di 216 unità.
All’interno di questo calo risulta evidente che vi sia una maggiore assunzione di personale Oss che passa da 859 a 987 e viene invece ridotto il personale infermieristico da 3.245 a 3.101.
Tale scelta, pur essendo aumentati i bisogni di salute della cittadinanza, determina inevitabilmente un passaggio di competenze dal personale infermieristico a quello socio sanitario. La motivazione di tale cambiamento non risiede nel ripensamento del sistema e nel rafforzamento di altri punti di assistenza ma, quasi esclusivamente, nella logica del risparmio sul costo del lavoro essendo differente il livello di responsabilità e la conseguente retribuzione.
Per quanto riguarda il personale amministrativo passiamo da un dato del 2010 di 740 ad un dato del 2016 di 679. Una riduzione che interviene ben prima del processo di razionalizzazione delle funzioni operato con l’accorpamento delle Ulss. Questo dato è da evidenziare anche rispetto al fatto che in molti casi sono stati esternalizzati servizi importanti come ad esempio i Centri Unici di Prenotazione.
È importante sottolineare che sui circa 4.000 tra oss e infermieri siamo in presenza di circa il 15% di personale a ridotte mansioni. Questo personale presenza prescrizioni mediche che determinano la limitiazione di sollevamento pesi, la prescrizione al lavoro a turni o problemi osteoarticolari.
A questo devono aggiungersi assenze non programmate (le malattie, maternità e congedi parentali) che, non essendo sostituite vanno ad aggravare la situazione.
Riteniamo anche necessario evidenziare anche come tra personale infermieristico e oss circa 250 lavoratori precari che garantiscono funzioni fondamentali. Da mesi chiediamo all’Ulss di avviare le procedure per la loro stabilizzazione e auspichiamo che questo avvenga al più presto e che nessuno sia lasciato a casa.
Relativamente all’età anagrafica del personale dobbiamo registrare come vi sia un aumento che porta l’età media dal 2010 di 45,64 anni a quella del 2016 di 48,96. Un aumento di più di tre anni che conferma come il turnover abbia solo parzialmente ridotto l’anzianità del personale che si avvicina drammaticamente ai cinquant’anni in un settore, che è bene ricordarlo, lavora su turni di 24 ore.
l dato che fa emergere come la situazione dei carichi di lavoro connessa all’età anagrafica sarà sempre più preoccupante ed ingestibile deriva dall’analisi dei numeri sul personale che potenzialmente potrebbe uscire nei prossimi 10 anni.
Per quanto riguarda il personale sanitario registriamo tra i 55 e i 59 anni di età 1.189 addetti pari al 19,84% e tra i 60 e i 64 anni di età 421 pari al 7,02% per un totale di personale sopra i 55 anni di 1.610 unità pari al 26,86%. Risulta quindi evidente che più di 1/4 del personale in servizio svolge, pur avendo superato i 55 anni di età, lavori gravosi su una turnazione di 24 ore e che espongono, sempre più, tali lavoratori ad inidoneità fisiche.
Tale analisi dei dati dimostra come le nostre denunce e le nostre rivendicazioni rispetto ad una migliore organizzazione della sanità veneziana ed un maggiore investimento sul personale siano nell’interesse di tutti i cittadini.
Non è possibile pensare di avere un sistema sanitario efficiente e di qualità, con personale che, con l’aumento dell’età anagrafica e dei propri carichi di lavoro, possa a lungo accettare di garantire, con la propria fatica, un sistema che progressivamente rischia il collasso.
Servono a tutti i livelli interventi urgenti per costruire un vero progetto socio sanitario che prenda in carico i cittadini e sia in grado di rispondere ai bisogni sempre crescenti della popolazione che, come tutti sappiamo, però sta rinunciando con numeri sempre più alti alle cure. Investire sui lavoratori, sui professionisti della sanità vuole dire investire sulla qualità della vita di tutti i cittadini.
Venezia, 13/03/2018.
Fp Cgil Venezia
Scarica indagine e tabelle
March 14th, 2018