Sciopero Medici e Dirigenti Sanitari
Sciopereranno con un presidio davanti all'Ospedale dell'Angelo di Mestre il prossimo 23 novembre dalle ore 8.00 i Medici e Dirigenti Sanitari dell'Ulss 3 in occasione della protesta nazionale intersindacale.
Questa la decisione assunta dalle assemblee tenute negli ospedali dell'Azienda. Presidio che sarà accompagnato da un volantinaggio anche presso gli altri presidi ospedalieri per informare i cittadini della situazione rispetto ai 3 temi cardine della protesta nazionale: finanziamento inadeguato del Servizio Sanitario Nazionale; grave carenza degli organici; rinnovo del contratto nazionale di lavoro.
Proprio a livello locale il problema degli organici riveste una particolare gravità. Siamo in presenza di numeri al di sotto dei livelli necessari ad erogare i servizi sanitari, con lo Stato e le Regioni totalmente assenti, ma chiaramente responsabili della mancata programmazione. In Ulss 3 il turn over, le cessazioni, i pensionamenti, non coprono neanche lontanamente i fabbisogni e i concorsi spesso vanno deserti, confermando la sempre meno appetibilità da parte dei professionisti ad accettare condizioni di lavoro drammatiche. Non è possibile pensare di avere un servizio sanitario efficiente e di qualità, con personale che, con l’aumento dell’età anagrafica e dei propri carichi di lavoro, possa a lungo accettare di garantire, con la propria fatica, un sistema che progressivamente rischia il collasso.
Questa scientifica riduzione della dotazione organica dell’ULSS (che oramai riguarda tutti perchè anche il comparto è nella stessa drammatica situazione) è il preludio ad un taglio dei servizi con le future schede ospedaliere e il mancato avvio della sanità territoriale.
Questa scientifica riduzione della dotazione organica dell’ULSS (che oramai riguarda tutti perchè anche il comparto è nella stessa drammatica situazione) è il preludio ad un taglio dei servizi con le future schede ospedaliere e il mancato avvio della sanità territoriale.
Se la programmazione dipinge uno scenario drammatico la situazione ora è peggiore:
- guardie mediche notturne che coprono più reparti e specializzazioni diverse
- utilizzo di medici con contratti di collaborazione, liberi professionisti, personale medico in pensione e/o ricorso ad appalti con cooperative esterne (Pronto Soccorso, SUEM 118, guardie ospedaliere)
- Attività chirurgica mantenuta solo grazie ad un costante straordinario programmato ben oltre l’orario di lavoro e che rischia continuamente la riduzione per la mancanza di anestesisti
- Reparti dove i medici fanno costantemente 45/50 ore di lavoro settimanali
- Reparti dove il servizio viene integrato da personale medico di altri reparti internistici già fortemente in difficoltà, con ricadute drammatiche anche sull’organizzazione
- Servizi con una riduzione del personale medico fino al 50%
- Oltre il 40% del personale Medico in servizio ha un’età compresa tra i 55 e i 64 anni, senza nuove assunzioni in tempi brevi è chiaro che avremo il sistema al collasso.
- Mancano: radiologi, anestesisti, ginecologi, pediatri, medici di pronto soccorso, urologi, ortopedici, ORL, cure palliative, psicologi, biologi, farmacisti….. per mancata programmazione
Servono a tutti i livelli interventi urgenti per costruire un vero progetto socio sanitario che prenda in carico i cittadini e sia in grado di rispondere ai bisogni sempre crescenti della popolazione che, come tutti sappiamo, però sta rinunciando con numeri sempre più alti alle cure. Investire sui lavoratori, sui professionisti della sanità vuole dire investire sulla qualità della vita di tutti i cittadini.
Scarica il volantino
Scarica il volantino nazionale
November 20th, 2018