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Servizi educativi - emergenza da codice rosso



Non possiamo che denunciare ancora una volta la gestione fallimentare e contro l'interesse dei bambini da parte dell'Amministrazione comunale di Venezia.

Da metà gennaio ad oggi ci sono stati circa 140 spostamenti e 80 prolungamenti orari. Questo vuol dire che le insegnanti e le educatrici hanno ricominciato a girare come trottole e che viene loro imposto un prolungamento del loro orario di lavoro che incide negativamente sulle loro condizioni di salute e sulla possibilità di seguire le classi adeguatamente.
I numeri degli spostamenti sono ancor più gravi in considerazione del fatto che da quest’anno è stata costituita una "squadra jolly", composta da 7 lavoratrici tra educatrici e insegnanti, per coprire le assenze e per evitare gli spostamenti selvaggi dell’anno precedente. Se anche questo non sta bastando vuole dire che servono scelte vere sulle scuole e soprattutto scelte che non compromettano il percorso educativo e la salute dei bambini.

Tutto questo sta determinando, a nostro avviso, una perdita della qualità del percorso educativo e un grave peggioramento delle condizioni di lavoro.
Le maestre della scuole dell'infanzia vengono spostate ai nidi, da quel che ci risulta, senza la visita del medico competente che confermi la loro idoneità al servizio. Ciò significa che personale con limitazioni o problemi fisici viene inviato agli asili nido senza verifiche e senza aver frequentato i corsi di formazione back school che sono a tutela della salute delle lavoratrici per evitare, proprio come sta accadendo nel Comune di Venezia, che le insegnanti in età avanzata siano colpite dalla malattia professionale.

La scelta di ridurre i numeri delle sezioni per mantenere l'attuale numero è stata sicuramente utile ma sta determinando la scelta che puntualmente i bambini vengono spacchettati tra le sezioni determinando da un lato una perdita per il bambino del percorso educativo e dall'altro il continuo spostamento delle educatrici.
Questa scelta ancora una volta serve soltanto a gestire la scuola per produrre qualche piccolo risparmio dovuto al fatto che non viene mai inviata la supplente come se scorporare i bambini tra le classi sia funzionale a garantire la continuità dell'educazione.

Anche il ruolo di sostegno e rete che la scuola ha sempre svolto è stato sostanzialmente cancellato, la decisione di ridurre da 14 a 5 i coordinatori pedagogici, che devono seguire 18 scuole dell’infanzia e 27 nidi, ha determinato che queste figure siano divenute quasi esclusivamente di ruolo amministrativo e procedurale e non di verifica e sostegno al percorso pedagogico.
Anche le supplenze lunghe non sono garantite e gli incarichi a 18 ore che servivano a sostenere le educatrici nelle scuole con assenze, con limitazioni o con personale a part time non vengono più utilizzate andando a gravare ancora una volta su bambini e personale.

Molte delle scelte che si stanno adottando vengono fatte passare dall'interinfanzia e internido che dovrebbero rappresentare uno spazio di confronto libero per le insegnanti e le educatrici, che invece vengono utilizzati per evitare il confronto sindacale e fare pressioni sulle lavoratrici portandole con la pressione datoriale alle scelte che l'Amministrazione vuole compiere e su cui si dovrebbe invece contrattare per affrontare e risolvere i problemi nell'interesse della cittadinanza.

Servono immediatamente assunzioni per rafforzare gli organici, ripristinare gli incarichi e le supplenze e serve rimettere al centro la qualità del servizio educativo.

Questa che stiamo segnalando è una vera emergenza che deve essere affrontata e per questo auspichiamo che le famiglie si facciano sentire e chiedano la difesa e il rispetto del ruolo della scuola. Noi come sindacato valuteremo tutte le iniziative a partire dal garante dell'infanzia, dalle vertenze legali e dalla ripresa delle iniziative di mobilitazione per contrastare una gestionale padronale e burocratica della vita dei bambini e delle educatrici.

Venezia, 11 aprile 2019