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Servizi Educativi - La misura è colma

Vanno difesi i bambini e va tutelata la salute delle educatrici

Ancora una volta dobbiamo denunciare il fallimento della gestione dei servizi 0/6 del Comune di Venezia.

Ormai siamo arrivati ad un punto di non ritorno nel quale non solo si spostano giornalmente le insegnanti da una scuola all’altra a seconda delle necessità, ma grazie ad una scarsa capacità organizzativa e di previsione per il servizio, per alcune di loro si tratterà di un vero e proprio trasferimento fino a fine anno presso un’altra scuola.

Continua la logica secondo la quale il servizio educativo è un mero servizio di sorveglianza dei bambini e non ha alcuna rilevanza pedagogica. Si vuole distruggere lo straordinario ruolo della scuola pubblica quando si arriva a trasferire le educatrici quasi alla fine dell’anno e che sono costrette a lasciare i propri bambini e le famiglie con le quali si è costruito un percorso didattico e una solida alleanza educativa.

Tutto questo perché l’amministrazione non è stata in grado di prevedere, ad esempio, il numero corretto delle insegnanti collocate a riposo entro l’anno e, grazie ad una fallimentare selezione per insegnanti a tempo determinato, di garantirne le sostituzioni.

Le educatrici titolate saranno spostate dal nido alla scuola dell’infanzia e non avranno la possibilità di cogliere i frutti del proprio lavoro sia per quanto riguarda le verifiche finali sia per la festa di fine anno, coronamento dell’anno educativo appena trascorso. Sono sempre più numerose le richieste da parte dell’amministrazione alle quali le insegnanti, anche di sostegno, e le educatrici devono trovare risposta, cosa ormai davvero quasi impossibile.

L’Amministrazione aveva assicurato che quest’anno gli spostamenti sarebbero stati drasticamente ridotti proprio nell’interesse dei bambini e delle famiglie.

Se guardiamo i dati reali non possiamo che constatare come vi siano stati più di 300 ordini di servizio e, pur non avendo dei dati precisi, alcune educatrici denunciano uno spostamento a settimana. Questo vuol dire che si continua a non dare nessuna certezza ai bambini sulla continuità educativa.

Ricordiamo che durante gli spostamenti giornalieri, spesso capita di dover abbandonare i laboratori didattici che sono già in corso con i propri bimbi, o dividere i bambini nelle altre classi, per andare a supplire un’altra situazione di sofferenza ancora maggiore. Siamo a conoscenza di situazioni per le quali una insegnante titolare rimane da sola con la classe, o una parte di essa, più il bambino disabile dal mattino alle 8 fino alle 11, orario nel quale arriva la collega del turno pomeridiano.

A questo si aggiunge il fatto che stanno aumentando i casi di malattia professionale per le educatrici a dimostrazione di come questo il Comune non garantisca condizioni di lavoro per la tutela della salute.

Per tutte queste ragioni come Cgil valuteremo di denunciare alla procura della repubblica l’Amministrazione per quanto sta determinando e scriveremo al garante dell’infanzia dal quale auspichiamo un intervento per salvaguardare il percorso educativo e di crescita dei bambini.

Venezia, 17 maggio 2018.



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