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ULSS 3 – CONTINUA L’ESODO DI PERSONALE: A RISCHIO REPARTI E SERVIZI


Oltre 300 lavoratori in uscita ad agosto di quest’anno, tantissime dimissioni volontarie


Continua l’emergenza organici nella Ulss 3 aggravata dalle tante cessazioni che si sono succedute dall’inizio dell’anno.

Lo denuncia la Cgil Funzione Pubblica di Venezia dopo aver esaminato gli atti aziendali pubblicati nell’albo online in questi mesi.

Sono 337 le cessazioni nel periodo 1 gennaio/31 agosto, numero destinato ad aumentare anche per gli effetti di quota 100 che per il pubblico impiego è scattata dall’agosto scorso.


Un dato che fa particolarmente riflettere è rappresentato dalla percentuale di dimissioni volontarie: il 39% ha scelto di lasciare l’Ulss, mentre i pensionamenti rappresentano il 34% dei cessati.



"Le dimissioni volontarie, nelle quali non vengono conteggiati i trasferimenti in altre aziende, rappresentano un vero esodo dall’Ulss - commenta il Segretario Generale Daniele Giordano - sono lo specchio del malessere organizzativo e delle difficili condizioni di lavoro nella Serenissima che stiamo denunciando da tempo".


"I reparti sono al collasso – aggiunge Giordano - ma la direzione pare non preoccuparsene: ad esempio stiamo ancora aspettando una convocazione sulla situazione del pronto soccorso, delle sale operatorie e del dipartimento salute mentale.

Ogni giorno raccogliamo segnalazioni da lavoratori di ferie bloccate riposi saltati, richiami in servizio. È chiaro che questa modalità di fronteggiare le assenze pregiudica la qualità del servizio e la salute del lavoratore, oltre a confermare come le nuove assunzioni non stanno avendo un impatto positivo sull’organizzazione del lavoro".


"Tra le assunzioni effettuate nello stesso arco temporale oltre 200 sono a termine. Un chiaro segnale di come la Direzione stia tamponando più che risolvendo la mancanza di personal"e che oramai ha raggiunto livelli davvero preoccupanti.


"Quello che ci chiediamo è: il direttore generale Giuseppe Dal Ben vuole davvero affrontare questa situazione oppure la sta considerando come alibi per privatizzare ancora più servizi?"













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